martedì 3 luglio 2012


Questa mattina mi son svegliata abbastanza presto. L'aria ancora fresca e un venticello leggero mi hanno accompagnato nelle prime mansioni casalinghe.
Sul pavimento dello studio, ci sono accantonate tutte le foto di famiglia. Ne ricordavo molte di più, non che siano poche, ma ricordavo valanghe di foto, invece i ricordi della mia famiglia sono tutti li in 4-5 scatoloncini.
Vedere li quei ricordi, mi ha fatto venir voglia di sfogliarne qualcuno. Dopo vari e vari album fotografici ho deciso di fermarmi. Continuo ad avere dei pensieri in mente, non posso fare a meno di accorgermi di come da piccoli il mondo fosse più bello, sorridente, semplice e pieno. Cosa banale e scontata, ma cosi all'improvviso spiazza un pò.
Vedo sorrisi sinceri, lontani anni luce da quelli falsi e tirati di ora.
Si vede un mondo lontano, dove non esistevano paranoie, ma continui gesti di gentilezza verso gli altri e tanti sorrisi spensierati, senza la pretesa di ricevere per forza qualcosa in cambio.
Un mondo, dove non si pensava unicamente alle malelingue, a sparlare, criticare, trattar male, ma dove l'importante era stare bene insieme, ed essere felici. La ricerca della Felicità allora non sapevamo neanche cosa significasse, perché la vivevamo già.
Non era importante avere l'ultimo modello di cellulare, o il vestito firmato, perché per divertirci ci bastava la tuta del mercato, super tarocca, dove topolino era deforme e verde, e che puntualmente, dopo pochissimo tempo, si riempiva di toppe, strappi, macchie d'erba, di terra. Quanto mi mancano le tutacce, e la spensieratezza di vestirsi, veramente, come cavolo ci pare, senza la preoccupazione di essere derisi, o di sentirci stupidi, e inferiori, senza la paranoia degli abbinamenti di colore, cinta-borsa-scarpe, blu con nero è out, e cosi via.
Per giocare, spesso, bastava un supersantos. Mitico, meraviglioso pallone, dove bastava un posto idoneo per giocarci tutti insieme, ed il tempo diventava una cosa secondaria, anche se passava sempre troppo velocemente.


Guardando vecchie foto, ci si ritrova, inevitabilmente, a paragonare il prima con il dopo. Non si può far a meno di paragonare Ieri ad Oggi. E lì iniziano i veri drammi, perché non puoi fare a meno di chiederti come abbia fatto il mondo a ridursi cosi. Ti accorgi, che ciò che sei ora, è lontano anni luce da quello che eri e che ti piaceva tanto. Ti ritrovi cambiata in modo impressionante.
Preso atto di ciò, ti fai un riepilogo approssimativo degli eventi, e ti rendi conto che pian piano che si perdeva, l'innocenza e la spensieratezza di bambino, venivi spesso preso per i fondelli,  lasciato solo perché magari eri l'unica femmina del gruppo, gruppo che tu vedevi come qualcosa di bellissimo, ma che rimaneva comunque, anche dopo vari sforzi, irraggiungibile. A quel punto, con il passare del tempo, con l'aumentare delle delusioni, ci si ritrova completamente cambiati. Nel mio caso, da solare e socievole con tutti, sono diventata chiusa, insicura e diffidente verso il prossimo. Prima di potermi fidare di qualcuno, ci penso e ripenso, guardo più attentamente i comportamenti degli altri, e mi duole dirlo, riscontro sempre un forte livello di mancanza di coerenza e onestà.
Persone che con te, sparlano, criticano, o offendono terze persone, ovviamente non presenti, e quando invece le incontrano, diventano tutte "cicci-cicci" "amorino" "tesorino". Sono arrivata ad un punto, che quando mi danno nomignoli simili, rabbrividisco, e mi irrigidisco nei modi, verso quella persona. Mi difendo chiudendomi. Probabilmente sono sbagliata io, dovrei farmi scivolare tutto addosso, lasciar correre, ma io non ci riesco, non perché porto rancore, semplicemente perché se sento di essere presa per il culo, o capisco che dietro le spalle mi si sparla dietro, non ho più piacere di uscire con determinate persone, preferisco naturalmente uscire con gente più fidata e sincera, che non ti fa sentire stupida o inadeguata. Il bello sta, che quando questo accade, mi dispiace sempre enormemente, e per vario tempo continuo a provare ad uscirci, per vedere se magari la situazione può migliorare.. non è mai così.
Ovviamente come detto sopra, il mondo di adesso è pieno di egoisti, menefreghisti, falsi, e incoerenti, perciò la sottoscritta si ritrova, spesso, quasi completamente sola.

Si dice: "meglio soli che male accompagnati".. si è un concetto giusto, ma anche se non è specificato, credo si riferisca ad un limitato periodo di tempo. Io comincio a non sopportare più la solitudine, ma onestamente non so cosa fare, perché non sono il tipo di persona che pur di non rimanere sola, accetta di avere accanto individui assurdi e di dubbi valori. Forse chiedere a chi mi sta intorno di essere almeno sincero e coerente è chiedere troppo.

Credo che non rivedrò molto presto le foto di famiglia. È bello vederle, ricordare eventi e avventure passate, ma non riesco ad accettare l'attuale Me. Non mi piaccio, vorrei tornare a ridere come allora, spensierata, senza sentirmi sempre sotto giudizio.
Devo lavorarci.





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